Nei prossimi 60 anni trentuno dei 377 paesi della Sardegna forse non esisteranno più. Nella nostra isola almeno 250 comuni sono interessati da dinamiche demografiche a rischio. Lo spopolamento non è un fatto ineluttabile, ma è dovuto a comportamenti, stili di vita, cambiamenti culturali, scelte amministrative, economiche e politiche che hanno trasformato il paesaggio umano e creato situazioni che nelle persone hanno orientato in modi diversi decisioni vitali: il lavoro, lo studio, la carriera, il matrimonio, l’educazione dei figli.
Gli amministratori locali chiedono che sull’inverno demografico non cali l’attenzione dell’opinione pubblica.
La diocesi di Ales-Terralba è molto interessata al fenomeno dello spopolamento. Dei 31 paesi dagli studiosi indicati come destinati all’estinzione nei prossimi 60 anni 5 fanno parte di questa diocesi.
La Chiesa di Ales in questi mesi si è impegnata a suscitare l’attenzione della popolazione sulla necessità di unire le forze politiche, sociali, economiche, culturali per intraprendere azioni in grado di aiutare il Medio Campidano e la Marmilla a uscire dalla condizione di territori tra i più poveri d’Italia.
L’Ordine dei giornalisti della Sardegna ha deciso pertanto di organizzare, in collaborazione con l’Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi di Ales e il periodico “Nuovo Cammino”, un seminario formativo dal titolo “Informazione e spopolamento in Sardegna”.
Si svolgerà sabato prossimo, 16 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30, ad Ales presso l’aula magna dell’Unione dei comuni dell’Alta Marmilla, in via Anselmo Todde.
Dopo l’introduzione del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, interverranno Padre Giuseppe Carboni (Vescovo di Ales e psicologo), l’architetto Nicolò Fenu(autore con Francesco Cocco e Matteo Lecis Cocco Ortu del libro “Istantanea dello spopolamento in Sardegna) e Lino Zedda (sindaco di Baradili e Presidente Unione Comuni dell’Alta Marmilla). Ai giornalisti partecipanti verranno riconosciuti tre crediti formativi.