Per sostenere l’esame di idoneità professionale la partecipazione a tutti i corsi propedeutici (frontali e on line) è facoltativa e non più obbligatoria. Lo ha deciso il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che ha approvato all’unanimità la relativa delibera del Comitato Esecutivo. L’obbligo era stato introdotto nel 2005 per tutti i praticanti e dal 2013, con modalità in parte diverse, valeva per i giornalisti pubblicisti nell’ambito del percorso previsto dall’istituto del ricongiungimento. All’origine del provvedimento, la volontà di limitare i costi di partecipazione all’esame di idoneità a carico dei colleghi praticanti in un momento di grave sofferenza per la categoria. Già nel 2017 il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti aveva ridotto del 25 per cento la tassa di partecipazione.
Il Cnog precisa che, pur venuto meno l’obbligo di frequenza, in vista delle prossime sessioni i corsi di Fiuggi (aprile e ottobre) verranno comunque organizzati regolarmente e potranno essere liberamente scelti al fine di prepararsi adeguatamente all’esame di Stato per diventare giornalista professionista. A partire dalla prossima sessione d’esame (132ª, prova scritta 28 aprile 2020) non occorrerà quindi documentare la frequenza obbligatoria ai corsi di formazione o di preparazione teorica anche “a distanza”, della durata minima di 45 ore, promossi dal Consiglio nazionale o dai Consigli regionali dell’Ordine. Per i pubblicisti che aspirano al ricongiungimento la verifica dei requisiti prescritti, effettuata dall’Ordine regionale, costituirà titolo, con decorrenza retroattiva di 18 mesi, per l’iscrizione nel Registro dei praticanti e consentirà la partecipazione all’esame.